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RAISENIOR ROMA – GITA AD ANAGNI E FUMONE

3 Ottobre, 2018 | Attività

a cura di Elisabetta Alvi

La prima gita di Rai Senior dopo la pausa estiva, alla scoperta di Anagni e del Castello di Fumone, si è svolta domenica 23 settembre, sotto un sole prettamente estivo.
Accompagnati dalla guida Valentina, molto preparata e coinvolgente, e con la collaborazione della Pro Loco di Anagni, abbiamo trascorso una fantastica giornata alla scoperta della città medievale e del Castello. A seguire, abbiamo visitato la Cattedrale, con il relativo museo e la cripta sottostante, definita la “Cappella Sistina del Lazio meridionale”, ed ancora il Palazzo di Bonifacio VIII.
Passeggiando per i pittoreschi vicoli della città abbiamo poi concluso la mattinata presso il laboratorio Turri, eccellenza anagnina che può vantare la realizzazione di tarsie lignee di grandissimo pregio, conosciute a livello nazionale ed internazionale.

Il ristorante “Lo schiaffo” è stata l’oasi dove ci siamo rifocillati a ora di pranzo, gustando antipasti tipici, fettuccine ai fungi porcini, gnocchetti al pomodoro, brasato al Cesanese e millefoglie, e godendo di una magnifica vista sulla valle sottostante.
Dopo pranzo, appesantiti ma soddisfatti, siamo partiti alla volta del Castello di Fumone, che attualmente viene utilizzato per i ricevimenti ed al suo interno dispone di un B&B. Anticamente, grazie alla sua posizione strategica, il castello ebbe funzione di vedetta in grado di comunicare con l’Urbe attraverso segnali di fumo: da qui il detto “Quando il castello fuma tutta la campagna trema”, e da questo detto la denominazione di “Fumone”. Nel 1600 il palazzo venne acquistato dai discendenti di Bonifacio VIII, che lo trasformarono in una sfarzosa dimora di campagna costruendo al suo interno quelli che tuttora risultano essere i giardini pensili più alti d’Europa e riconvertendo in santuario la prigione dove venne rinchiuso, e poi morì, Celestino V. Non solo storia, però: il castello è infatti avvolto nel mistero delle sue leggende… Nelle sue stanze, infatti, è conservato il corpo imbalsamato di Francesco Longhi, unico erede maschio della famiglia che custodiva il castello, tragicamente morto all’età di tre anni in circostanze ancora oggi poco chiare (forse avvelenato dalle sue sorelle?…). Sembra che, di notte, si odano dai sotterranei del palazzo, ancora oggi, gemiti, rumore di passi, pianti…

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