di Quinto Pericola
9 giugno 2024, Franco Farias, grande amico di RAI Senior, si spegne nella sua abitazione di Francavilla al Mare. Uomo di cultura, scrittore e dirigente sindacale, lascia la moglie Carmela ed i figli Eddy e Alessandra, lei giornalista come lui. Aveva 72 anni. Alla Rai aveva ricoperto la carica di caposervizio occupandosi di tutti i settori della cronaca, ma in particolare della cultura. Dieci anni fa il Comune di Pescara lo aveva insignito del Premio “Ciatte d’Oro”, che la Città assegna ogni anno alle personalità che hanno dato lustro alla comunità.In quella occasione Franco Farias aveva ripercorso alcune tappe della sua brillante storia di cronista, concludendo il suo discorso con una citazione del concittadino Ennio Flaiano che suona come un atto d’amore verso quella che è stata la sua professione. “A Flaiano chiesero che cosa ne pensasse dei giornalisti e lui rispose che sono un manipolo di uomini eternamente indecisi”. E sempre citando Flaiano- ricordano i giornali locali- Farias aveva rivolto un accorato appello alle istituzioni per un impegno a sostegno del settore dell’informazione che viveva (e vive ancora) uno dei momenti più difficili della sua storia “Stiamo tornando indietro di 50 anni”, aveva concluso.
Oggi, ad appena un mese dalla sua scomparsa, il giornalista abruzzese riceve un Premio alla memoria, il Premio Internazionale Flaiano, un evento culturale che negli anni è diventato punto di riferimento del mondo culturale italiano grazie anche a lui, ai servizi realizzati per la RAI da Franco Farias. Ad annunciare il Premio alla memoria di Franco era stata nelle settimane scorse la Presidente dei Premi, Carla Tiboni, che ha deciso così di onorare la memoria del giornalista Rai,” uomo di cultura che tanto ha lavorato per la crescita dei Premi, sia per l’Associazione culturale Ennio Flaiano che per il Centro Nazionale di Studi dannunziani, condividendo anche una sincera amicizia con mio padre Edoardo Tiboni”.
Nel corso della cerimonia ufficiale dei Premi, all’Aurum di Pescara, la sera del 30 giugno scorso la stessa Franca Tiboni, consegnando il Premio alla figlia Alessandra, giornalista anche lei, e al figlio Eddy, uomo di grandi trascorsi sportivi, ha ricordato come “Franco Farias era un uomo che sapeva usare rande intelligenza. La sua cultura non era mostrata ma si integrava con ciò che faceva, c’era rispetto per la sua persona perché allo stesso tempo lui rispettava le persone come nessun altro sapeva farlo. Il suo spessore interiore lo ha portato a nutrire sempre l’anima con la cultura, che intendeva come sinonimo di libertà”.
Nella stessa serata sono stati premiati i vincitori del premio di Italianistica e il regista Ferzan Ozpetek che ha ricevuto il premio Flaiano Speciale per il suo ultimo libro “Cuore Nascosto”.
Avvolgente il ricordo che di Franco Farias ha fatto subito dopo la sua morte il Sindacato giornalisti abruzzesi che ha ricordato come Franco Farias, “decano del giornalismo abruzzese, a lungo uno dei volti più noti dell’informazione regionale della Rai, era stato anche ex segretario del sindacato abruzzese e consigliere dell’ordine dei giornalisti abruzzesi. Ruoli che testimoniano il suo impegno per il progresso della categoria, sempre portato avanti con generosità. Ma soprattutto, Franco Farias è stato un esponente di primo piano della cultura abruzzese, anche come saggista, storico, critico letterario, esperto musicale. Da ricordare il suo libro sulla storia delle bande abruzzesi, scritto a quattro mani con Francesco Sanvitale”.
Il sindacato dei giornalisti abruzzesi dice ancora di più di lui: “Da sempre vicino ai Premi Internazionali Flaiano, ne ha sostenuto l’attività nel corso degli anni. In Rai era entrato nella struttura programmi della sede abruzzese, transitando poi nella redazione giornalistica della Tgr, fino a ricoprire l’incarico di caposervizio, sempre particolarmente attento ai temi culturali. Tra i suoi contributi giornalistici più significativi la lunga video intervista a Domenico Troilo sulla storia della Brigata Maiella. Nel 2014 lui, con orgogliose origini di Loreto Aprutino, aveva ricevuto il premio Ciattè d’oro, attribuito dal Comune di Pescara a personalità’ di particolare valore civico e culturale. Alla moglie Carmela e ai figli Edmondo e Alessandra, giornalista, va l’abbraccio affettuoso del Sindacato giornalisti abruzzesi”
“Il modo migliore per ricordare Franco – dice il giorno dei suoi funerali il Presidente dell’Ordine dei giornalisti, Stefano Pallotta – è quello di un impegno forte di tutti i giornalisti abruzzesi per una legge regionale sull’editoria a sostegno degli organi di informazione per evitare la desertificazione delle voci democratiche in Abruzzo. Il 29 giugno prossimo a Pescara, la sua città, gli stati generali dell’informazione sono chiamati a formulare proposte concrete per il giornalismo abruzzese e possiamo farlo in nome di Franco Farias”.