di Stefano Lucchetto
Ci troviamo con questo elaborato ad affrontare una problematica molto complessa e una scelta molto difficile da compiere per chi lascia il servizio attivo.
Cosa fare per avere una buona assistenza sanitaria?
Il SSN è quello che è ed avere una copertura integrativa sarebbe una soluzione ottimale per avere le migliori e più celeri cure nonché un efficace prevenzione.
Come si diceva l’assistenza sanitaria privata presenta diverse complessità che cercheremo di chiarire al meglio affrontando le varie sfaccettature che si presentano.
Si può riassumere per vari capitoli partendo da quale tipologia scegliere, dai contributi o premi versati e dalle loro deduzioni o detrazioni, dai rimborsi rimasti a carico o quelli liquidati, dalle garanzie prestate o dalle esclusioni previste. Questo argomento lo affronteremo per capitoli.
La prima domanda che ci si pone qual’è la scelta ottimale?
La scelta si può dividere in tre opzioni:
1) FONDI INTEGRATIVI SANITARI (es. FASI);
2) SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO (SMS);
3) POLIZZE ASSICURATIVE.
Nei primi due casi il pagamento si chiama contribuzione nel terzo è il premio assicurativo.
Prima di proseguire occorre chiarire le definizioni di DETRAZIONE e DEDUZIONE, la prima agisce sulla riduzione dell’ imposta che dobbiamo pagare, la seconda sul reddito da noi prodotto.
Nella prima opzione si parla di deduzione per il contributo versato come avviene il fondo FASI, anche se il pensionato in sede di dichiarazione può optare per la detrazione se questa è più favorevole.
Con le SMS si ha una detrazione dell’imposta pagata per il contributo versato.
Le polizze assicurative non scontano né detrazioni né deduzioni.
A questo punto ci preme ricordare che le spese sanitarie sono detraibili per il 19% con una franchigia di euro 129,11 per cui possiamo portare in detrazione solo le spese rimaste a nostro carico e non rimborsate è questo riguarda sia i fondi integrativi sanitari sia le SMS. Nel caso delle polizze assicurative le spese, anche se rimborsate, possono essere integralmente portate in detrazione.
Questa è la normativa in senso generale, ma bisogna aggiungere che ci sono dei massimali che operano sui Fondi e sulle SMS riguardo alla contribuzione da versare per ottenere i vantaggi fiscali sopra accennati.
La deduzione per i fondi si ha per un massimale di contribuzione pari a €3615,20, mentre si può avere una detrazione massima di €1300 per le contribuzioni alle SMS.
Nel prossimo articolo vedremo come agiscono detrazioni e deduzioni in presenza di rimborsi rimasti al nostro carico o rimborsati, delle eventuali contribuzioni che eccedono i massimali di deduzione o detrazione e l’aspetto dell’assistenza per i familiari.
Fatta chiarezza riguardante le definizioni per deduzione, detrazione e massimali previsti da un punto di vista fiscale occorre definire le cosiddette “spese rimaste a carico” che sono quelle pagate direttamente dall’assistito dovute alla franchigia.
Queste spese sono portate in detrazione al 19% purché effettuate con pagamenti tracciabili e se superiori alla cifra di €129,11 annui, mentre per la parte rimborsata questa non sarà portata in detrazione, tutto ciò perché si usufruisce di una deduzione o detrazione per i contributi versati ai fondi integrativi o alle SMS.
Cosa succede se il contributo supera il valore stabilito (€3615,20 per i fondi integrativi e €1300 per le SMS)? Ebbene viene recuperato per la detrazione del 19% anche la quota che è stata rimborsata in base alla percentuale del superamento del limite stabilito.
Per esempio, se il contributo versato è doppio del limite fiscale si potrà portare in detrazione il 50% della quota già rimborsata.
Tutt’altro discorso vale per le assicurazioni sanitarie il cui premio non ha vantaggi fiscali, pertanto, la quota della spesa sanitaria effettuata sia rimborsata sia a carico dell’assistito potrà essere interamente portata in detrazione nella denuncia dei redditi.
Tutto quanto sopra esposto vale anche per i familiari che fossero inseriti in queste forme di assistenza usufruendo delle detrazioni per le spese rimaste a carico o anche quelle rimborsate come nell’ esempio sopra accennato. Ovviamente la spesa sarà portata in detrazione dal titolare se il familiare risulta fiscalmente a carico (reddito uguale o inferiore a €2840,51 o a €4000 per i figli di età non superiore a 24 anni).
Per l’inserimento dei familiari nell’ assistenza sanitaria va prestata attenzione in quanto con l’aumento della contribuzione o del premio assicurativo i massimali assicurati potranno rimanere invariati poiché se è visto dalla parte di chi presta l’assistenza le sue possibilità di fornire il servizio sono direttamente aumentate a prescindere dalle condizioni di salute degli interessati. Si può agire richiedendo un aumento dei massimali ai soggetti che forniscono l’assistenza, ma questo porterà, inevitabilmente, ad un maggior costo di contribuzione o premio.
Quest’ultima considerazione ci porterà nel prossimo articolo ad un’analisi completa dei tre soggetti che forniscono l’assistenza sanitaria e come RaiSenior possa farsi soggetto partecipe per il benessere fisico dei propri soci.