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RAI Senior – Rimini 18 Maggio 2025 Assemblea Generale

24 Maggio, 2025 | Attività, Comunicazioni

Antonio Calajò presidente RAI Senior

Antonio Calajò :“Noi ci siamo ancora”

(Grande partecipazione e grande entusiasmo anche quest’anno all’Assemblea Nazionale di RAI Senior che a Rimini, come tradizione vuole, ha rinnovato il suo legame profondo con la storia dell’Azienda RAI , ripercorrendo le tappe fondamentali di questa crescita che fan ancora oggi di RAI Senior uno dei baluardi della tradizione aziendale. Nella sua relazione introduttiva il Presidente di RAI Senior Antonio Calajò ha ricordato alcune di queste fasi storiche dell’Associazione e alcuni dei protagonisti di questa crescita e di questa rinascita che è ancora nel cuore delle sedi RAI di tutta Italia. Qui di seguito vi proponiamo una parte di questa relazione con cui il Presidente di RAI Senior ha aperto i lavori dell’Assise di Rimini).

di Antonio Calajò

Buongiorno a tutti e ben trovati !

 L’anno scorso, per causa di forza maggiore, non ho potuto partecipare e l’amico, Mauro Rossini, ha letto in assemblea un mio saluto ai partecipanti. Oggi dirò quello che pensavo di dire l’anno scorso dopo le elezioni del 2023 ed il rinnovo delle cariche sociali.

Rimini 18 maggio 2025, Foto di gruppo all’Assemblea Generale di RAI Senior

Su 21 Fiduciari, 10 sono di nuova nomina e ad essi si aggiungono i 2 referenti per Roma Borgo Sant’Angelo e Nomentano/Frizzi. Per la cronaca solamente nel quadriennio 2001/2005 furono eletti tutti i 29 Fiduciari. Dei 15 Consiglieri, 7 sono anch’essi di nuova nomina.

Ritengo doveroso, in qualità di Presidente, dare qualche informazione sulla storia della nostra Associazione. Gar-Gruppo Anziani Rai nasce il 21 aprile 1953, nella sala A di Via Asiago in Roma. Primo Presidente dell’Associazione è Corrado Tutino di Milano. Da allora, in seguito i Presidenti saranno tutti di Roma, tranne Luigi Fonda, Direttore Ammnistrativo di Torino ed in questi anni il sottoscritto.

Naturalmente i soci sono tutti in servizio. Fino agli anni settanta, i rapporti del Gar sono intrattenuti con il Presidente ed il Direttore Generale della Rai. L’Azienda paga le trasferte dei consiglieri e concede permessi con assegni per le riunioni dei Direttivo. Gar, come scritto più volte su Nuova Armonia, nasce per volontà dell’Azienda, tra i suoi soci molti sono dirigenti.

Gar si interessa di aumenti di merito, di riconoscimenti, di premi di anzianità, dello sblocco degli scatti di anzianità. Sono gli anni del Rolex d’oro, del distintivo d’oro, ecc. Quest’armonia di intenti entra in crisi con la nascita dell’Arcal nel 1976.

Gran parte dei compiti affidati al Gar vengono avocati dall’Azienda e dall’Arcal. Viene dato all’Associazione un contributo di 4 milioni di lire, corrispondenti a 26,500 euro del 2018. Nel 1978, Gar riscuote quote volontarie dei soci in pensione, e negli anni ottanta, sotto la Presidenza Di Vito, diventa obbligatorio versare una quota di iscrizione per aderire all’Associazione.

Nel 1979, l’Associazione promuove un’azione legale nei confronti della Rai per il ripristino delle competenze originarie, che si chiude con un accordo tra le parti e con l’intervento dell’allora Presidente, Sergio Zavoli, nel 1981.

Nel 1982 diventa Presidente del Gar, Pino Di Vito, che manterrà tale carica fino al 2000. Nel gennaio 1996, Gar cambia la propria denominazione sociale in RaiSenior, su suggerimento di Zaccaria, e dopo un referendum molto partecipato (87%) svoltosi nel 1995.

Nasce Armonia, Direttore Pino Di Vito, che è Presidente, Direttore del Giornale e svolge le funzioni di Segretario Amministravo e Organizzativo: in pratica ricopre tutte le cariche. Occorre, comunque, riconoscerne la bravura. Negli anni della sua Presidenza, tutti molto contenti e soddisfatti, almeno apparentemente. Si stampano 12.000 copie del giornale, che non vuol dire che ci sono 12.000 soci. C’è una certa “elasticità”, paghi una volta e poi non paghi per anni. Lo Statuto è alquanto vago e “leggerino”.

Alle assemblee partecipavano Fiduciari con 5 deleghe, Consiglieri con deleghe di Fiduciari di altre sedi, ecc. Lo Statuto del 2003 farà chiarezza su tutte queste incongruenze. Nel 1999 ad Ostia, nel corso dello svolgimento dell’Assemblea Generale, viene presentata da Pacher (Milano), Casadio (Ancona), Calajò (Torino) una mozione che propone l’incompatibilità tra le cariche di Presidente, Direttore del Giornale, Segretario Amministrativo e Segretario Organizzativo (denominazione esplicitata successivamente, in quanto allora era definita quale collaboratore organizzativo della Presidenza) e propone la divisione dei ruoli suddetti.

Nel 2000 si svolgono nuove elezioni. Si riscontrano brogli elettorali a Roma e Torino Cernaia. Vengono ripetute in questi luoghi. Nel 2001, nasce la nuova dirigenza di RaiSenior con Anna Laganà, Presidente, Pacher e Strippoli, Vice Presidenti, Cacace, Segretario economo, Pierelli, segretario organizzativo, Calajò, Direttore del Giornale “Nuova Armonia”, completamente diverso dal precedente.

Sul capitolo “Nuova Armonia”, dovremo dedicare un’attenzione particolare. È il vero collante dell’Associazione. Secondo dati ufficiali, nel 2004 i soci erano 5.496, nel 2008 5.084, nel 2013 4.485, nel 2017 4.149, nel 2023 2.243.

2001-2009 Presidente Anna Laganà, 2009-2017 Luigi Pierelli, 2017 – Antonio Calajò.

Fino al 2007 l’Azienda dava un premio per i 25 anni, i 30 anni e i 35 anni, RAI Senior  premiava i 20 anni e i 40 anni di servizio. Da quella data e dalla decisione infausta dell’Azienda di sopprimere le premiazioni, l’Associazione ha cominciato a perdere appeal nei confronti dei dipendenti.

A questo è seguito nel 2020 la pandemia, i cui effetti si ripercuotono ancor oggi.

Per 2 anni non abbiamo potuto entrare nelle Sedi Rai, abbiamo un calo nella “vocazioni”, fatichiamo a trovare candidati tra i Fiduciari e Vice Fiduciari. In tutta onestà, occorre riconoscere che la situazione attuale rispetto a 20 anni fa non è più la stessa. Allora erano gli stessi dipendenti che ti avvicinavano per aderire all’associazione, oggi se ne allontanano o quantomeno nutrono sentimenti di distacco e indifferenza. Eppure resto dell’idea che la responsabilità non sia interamente di RaiSenior.

Certo, abbiamo le nostre “colpe”, ma al di là dei premi elargiti che pure avevano una loro indubbia attrattiva, le persone che si iscrivevano lo facevano essenzialmente per due motivi: il senso di appartenenza e l’orgoglio di lavorare nella Rai, la più grande azienda culturale del paese.

Noi facciamo fatica a trasmettere questi sentimenti perché parte della Rai non ha più questi valori presenti nel proprio DNA, soprattutto nella dirigenza apicale

Questa valutazione parte da molto lontano, già dai tempi di Celli, quando affermava che a 45 anni eri già vecchio e con una infornata di dirigenti giovani bocconiani che vedevano solo i numeri e non le persone e la qualità del lavoro.

Con la complicità dei sindacati, è sparita l’Arcal che era una grande occasione di socializzazione. Abbiamo davanti tre anni per provare a operare dei cambiamenti nella nostra associazione, non è facile, ma abbiamo il dovere di provarci confrontandoci, parlando dei problemi e delle possibili soluzioni.

Lavoro non è soltanto stipendio, è dignità del lavoro, è partecipazione, è coinvolgimento, è aggregazione, gruppo e solidarietà.

Che tristezza vedere colleghi giovani e meno giovani proiettarsi già fin d’ora sull’obbiettivo della pensione. Ci si deve chiedere perché si è arrivati a questo punto. Individuare le motivazioni. Perché, pochi o tanti che siano, si è propagato questo stato d’animo. Vuol dire che hanno fallito i sindacati, la dirigenza, i quadri intermedi, e abbiamo fallito anche noi come associazione perchè non abbiamo saputo trasmettere l’orgoglio di far parte di questa grandissima azienda.

Non più tardi di 10-15 anni fa nella speciale classifica delle aziende italiane con più appeal e attaccamento dei propri dipendenti ce la giocavamo con Banca d’Italia, Ferrari e Ferrero. Sembrano passati molti, molti, più anni.

Torniamo ad alcune considerazioni sul giornale.

Tranne qualche sede, in tutte le altre incontriamo il 30 / 40% dei soci devisu, di persona. Il giorno che non ricevessero Nuova Armonia non avrebbero più alcun motivo per rinnovare l’adesione all’ associazione. Sono stato Direttore del giornale per 16 anni e l’ho difeso da attacchi interni ed esterni all’ associazione. Ero stato direttore del giornale Quadri Rai ed ero iscritto all’ Ordine dei giornalisti, condizione indispensabile per dirigere una qualunque testata e/ o giornale. Quando mi offrirono l’incarico posi due condizioni: la prima che l’editore di riferimento fosse il consiglio direttivo e non il Presidente. La seconda che tutti lavorassero gratis (non era cosi’ per Armonia con Di Vito ) compresi i redattori fissi Gianpiero Gamaleri, Italo Moscati , Giuseppe Marchetti Tricamo, Antonio Bruni.

Ringraziamoli con un grande applauso E ringrazio anche i soci fiduciari e non che scrivono dalle Sedi. Concludo con un saluto a Pino Nasi, Guerino Miele mancati l’ anno scorso e con un grande abbraccio a Pia Fiacchi.

Buona assemblea a tutti.

Antonio Calajò, Presidente RAI Senior

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