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RAI Pescara in festa per il nuovo libro di Silvio Petaccia

16 Ottobre, 2025 | Comunicazioni

Non solo la festa di un libro ma anche di RAI Senior.

Grande successo di pubblico e di critica al Circolo CircoliAmo di Chieti per il lancio di “Matariki”, (Edizioni Il Viandante) il libro di Silvio Petaccia e Giovanni Zuccarini  che per l’occasione hanno dialogato a lungo con l’editore Arturo Bernava.

Una festa non solo letteraria, ma soprattutto una grande festa di Rai Senior per via del ruolo di Silvio Petaccia all’interno della nostra Associazione come Responsabile di RAI Senior a Pescara.

Ma di cosa parla questo libro?

Le più recenti innovazioni tecnologiche nel campo dei trasporti e delle comunicazioni- spiega Silvio Petaccia-, da internet al dilagare della telefonia mobile capaci di collegare milioni di persone sparse per il mondo in maniera istantanea, hanno richiesto al fine di una efficiente integrazione delle diverse economie nazionali dei sistemi di riferimento globali al fine di superare quelli locali troppo diversi tra loro.

Un processo storico dunque che ha reso necessaria l’adozione di un sistema internazionale delle Unità di misura, di fusi orari basati sul Tempo Coordinato Universale (UTC) per regolare il tempo su scala planetaria. Ma l’economia da sola – avvertono gli autori- non basta.

Non a caso infatti, Silvio Petaccia e Giovanni Zuccarini, attraverso una disamina storica dell’evoluzione del calendario, “come strumento di omologazione e di coesione di una comunità, dall’età romana alla riforma gregoriana, avanzano la suggestione che solo l’adozione di un calendario mondiale basato su valori universali, multireligiosi, possa regolare una effettiva interdipendenza tra le diverse culture che attualmente trascende la sfera economica”.

Un libro intrigante, anche importante per l’attualità dei temi affrontati, che ci riporta al mondo moderno e alla tecnologia pi avanzata della rete. “La suggestione -sottolineano i due autori- poi sconfina nell’utopia, nel senso di un futuro desiderabile, immaginando che i valori universali presenti in un calendario di pace che stimoli l’incontro di diverse culture possano provenire non solo dai modelli culturali dettati dalle superpotenze”.

In tal senso il Matariki, il Capodanno dei Maori, è portato ad esempio dagli autori stessi per la celebrazione di valori legati alla spiritualità in grado integrare le diverse comunità fornendo agli individui un senso di comune appartenenza e di profonda unione. Dire bravi è davvero molto poco. (Pino Nano)

Ecco il profilo degli autori

Silvio Petaccia. Dottore di Ricerca in Geofisica Applicata e già professore di Fisica nella scuola pubblica, ingegnere ed interessato alle problematiche della misura del tempo come grandezza fisica. Ha lavorato in azienda RAI e ritiene la divulgazione scientifica un elemento di interesse per aumentare la percezione della opinione pubblica alle questioni tecniche con un approccio che supera i pregiudizi e le speculazioni politico-emozionali che non permettono di percepire gli aspetti essenziali dei processi di ingegnerizzazione del mondo che abitiamo.

Giovanni Zuccarini.Laureato in Filosofia presso l’Università degli studi G. d’Annunzio di Chieti, ha lavorato per il Ministero della Cultura come Funzionario Bibliotecario della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, assumendo in seguito il ruolo di direttore della Biblioteca Archeologica di villa Frigerj a Chieti presso la Direzione Regionale Musei d’Abruzzo dove ha collaborato alla promozione di eventi espositivi ed alle attività di valorizzazione del patrimonio archeologico.

Ma quale è il vero significato di Matakiri?

Nella lingua maori Matariki è sia il nome dell’ammasso stellare delle Pleiadi che la stagione della sua levata eliaca alla fine di maggio o a inizio giugno. Questo segna l’inizio di un nuovo anno. Diverse persone celebrano il Matariki in momenti diversi; alcuni quando Matariki sorge a fine maggio o nei primi giorni di giugno, mentre altri alla prima Luna piena o alla prima luna dopo il sorgere di Matariki. In tempi più lontani, Matariki era una stagione per festeggiare e per il preparare il terreno per l’anno successivo.Venivano offerti agli dei i prodotti della terra, tra cui a Rongo, dio del cibo coltivato. Quel momento dell’anno era anche utile per istruire i membri più giovani sui segreti della terra e delle foreste. Inoltre, alcuni uccelli e pesci erano particolarmente agevoli da catturare in quel periodo.

Matariki è la versione abbreviata di Ngā mata o te ariki o Tāwhirimātea o “gli occhi del dio Tāwhirimātea”, ma qualche volta è tradotto in maniera non corretta come “piccoli occhi”. Parole simili si trovano diverse lingue polinesiane, derivanti dal proto-polinesiano *mataliki, che ha il significato di minuto, piccolo; l’uso del termine per la costellazione delle Pleiadi è anch’esso antico ed è stato ripreso dalle lingue dell’est del Pacifico (tratto da Wikipedia)

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