pino nano
Bruno Castagna, da sinistra, con i suoi compagni di vita e di lavoro, Giovanni Piro, Edoardo Marino, Ciccio Di Michele

Lunedì 24 novembre a Cosenza il lancio del nuovo romanzo di Bruno Castagna,costola storica di RAI Senior Calabria.

bruno castagna
Il collega di RAI Senior Calabria Bruno Castagna

Una vicenda criminale (ricostruita attraverso un’attenta consultazione di documenti e atti
giudiziari) conclusasi con un maxiprocesso ad alcune consorterie malavitose della città e
dell’area reggina che, tra la fine dell’800 e gli inizi del nuovo secolo, pose Cosenza al
centro dell’attenzione generale. E una serie di personaggi immersi in una trama
appassionante e ricca di suggestioni che mette in luce le qualità dell’autore, tanto abile
nella ricerca di fonti documentarie quanto capace di adattarle, come in questo caso, a ben
mirate e originali esigenze letterarie.
Sono i presupposti su cui si sviluppa il nuovo romanzo di Bruno Castagna “Adesso è
davvero finita
“, edito da Luigi Pellegrini, che sarà presentato lunedì 24 novembre, alle ore
17.30, sul Terrazza Pellegrini di Cosenza.

L’incontro, che sarà coordinato dal giornalista Francesco Kostner, prevede gli interventi delle scrittrici e dirigenti scolastiche Assunta Morrone e Mariella Chiappetta, nonché alcune letture del testo a cura di Brunella Eugeni.

La cover del nuovo libro di Bruno Castagna

Adesso è davvero finita racconta, in particolare, la storia del mitico “Za Peppa”, al secolo
Francesco De Francesco, uno dei circa cento imputati del maxiprocesso alla malavita
tenutosi a Cosenza nel 1903, uno dei primi del genere in Italia. Protagonisti del racconto,
oltre allo stesso De Francesco, sono sua moglie Raffaela, il maresciallo Ferdinando
Ciaccio
e il giornalista Totonno Chiappetta, all’epoca direttore del Giornale di Calabria.
Francesco e Raffaela, dopo una fallimentare esperienza a New York, decidono di rientrare
a Cosenza dove, però, i loro propositi non hanno migliore fortuna. La coppia, infatti, sia per
la mancanza di lavoro che a causa di varie e particolari vicende familiari, nel giro di
qualche mese vedrà peggiorare la situazione fino alla fine del loro matrimonio.
Ma il romanzo va ben oltre la storia dei coniugi De Francesco e delle vicende criminali che
attanagliano la città, mettendo a fuoco altri numerosi e gravi aspetti di carattere socio-
culturale (il degrado dei quartieri, la disoccupazione, l’accattonaggio, la delinquenza, la
prostituzione) in una realtà caratterizzata da frequenti crisi istituzionali (in appena un
decennio si alterneranno nella gestione della cosa pubblica sindaci, commissari prefettizi e
straordinari) e momenti elettorali che via via indeboliranno l’immagine e la credibilità della
politica cittadina.

L’ultimo libro di Bruno Castagna

Il testo vi dicevo va ben oltre la storia di Francesco. Spazia su mille altri aspetti. A incominciare dalla Cosenza di fine ottocento, primi novecento. Tra crisi istituzionali e frequenti elezioni, la città vive una situazione politica insostenibile. In appena un decennio si alterneranno nella gestione della cosa pubblica sindaci, commissari prefettizi e straordinari. Il disordine amministrativo ha portato al degrado interi quartieri. I lavori per ripristinare l’acquedotto, la fornitura dell’acqua potabile, la ricostruzione delle fognature, affidati a una ditta lombarda, titolare Adone Aletti, vanno a rilento. Anche quelli per la costruzione del tratto ferroviario Cosenza Pietrafitta. La città è costretta a fare i conti anche con altri fenomeni: l’accattonaggio, l’ubriachezza, la prostituzione. Ma, soprattutto, con una disoccupazione dilagante e l’affermarsi di una pericolosa delinquenza comune. All’arrivo delle maestranze reggine dell’Aletti, aveva fatto seguito quello di vi dicevo familiari e conoscenti, e, talvolta, anche di delinquenti. Nacque e si consolidò il rapporto tra le consorterie malavitose cosentine e reggine. Larga parte del testo ne illustra le vicende, che si riassumono nel grande processo del 1903. C’è tanta Cosenza in questo romanzo: i suoi cinema, i teatri, i giornali e le tante iniziative culturali. I segni del progresso sono evidenti, la luce elettrica, l’illuminazione pubblica, il telefono, un centinaio di apparecchi in città, le automobili. La città è viva. Con i suoi luoghi storici, la Piazza del Duomo, il corso Telesio, la via dei Mercanti, l’Albergo Excelsior, il ponte di Alarico, la via Garrubba, la Giostra Nuova, i quartieri a ridosso del fiume della Postierola e Rijnella, scenario delle cosiddette “petriate”, quelli dello Spirito Santo, di Sant’Agostino, e poi, il Crati, bellissimo e lucente, assediato in primavera da bande di giovinastri, il mercato della Rijnella (Arenella), le bettole di Portapiana, le cantine ai Rivocati, via Santa Lucia, con le sue donnine, Piazza Piccola, con le sue pescherie, con i cocchieri e i lustrascarpe.

Una realtà difficile e tormentata in cui, tuttavia, Cosenza riesce a mantenere i tratti caratteristici che ne hanno accompagnato la storia e il ruolo nella regione: i cinema, i teatri, i giornali e numerose iniziative culturali; la bellezza e il prestigio dei suoi luoghi storici. E, in primo piano, illustri personaggi del foro cosentino, da Fera a Serra a Valentini a Cristofari a Fagiani a Berardelli, protagonisti nel processo alla malavita. (pino nano)