
Di Pino Nano
Tornano dal 29 ottobre su tutti i canali della Rai le pillole “Uniti contro la disinformazione”, un’iniziativa di Rai Contenuti Digitali e Transmediali e Rai Ufficio Studi, presentata in anteprima al 77° Prix Italia, a Napoli.
La disinformazione -si legge in una nota ufficiale della RAI- investe oggi più che mai tutti gli ambiti dell’attualità e inquina l’ecosistema mediatico con fake news, manipolazioni e teorie cospirazioniste.
“Il Servizio Pubblico radiotelevisivo e multimediale – dice il direttore di Ufficio Studi Rai Francesco Giorgino – crede fermamente nel contrasto all’information disorder. Per questo siamo impegnati insieme a Direzione Comunicazione’ e Direzione Contenuti Digitali Transmediali nella individuazione delle soluzioni più efficaci internamente ed esternamente. Particolare rilevanza assume l’iniziativa in materia di Media Literacy che serve e a rafforzare nel pubblico la consapevolezza dei rischi nella fruizione di contenuti non solo falsi, ma anche semplicemente verosimili”
I nuovi dieci filmati della quinta stagione, da un minuto l’uno, sottolineano i pericoli dell’Intelligenza Artificiale, le nuove truffe online con i deepfake e l’utilizzo di specifici strumenti di contrasto.

“Giunta alla sua 5 stagione, la campagna di comunicazione “Pillole contro la Disinformazione”, che ha raggiunto milioni di utenti e telespettatori e che è diventata una case a livello internazionale, resta più che mai attuale – commenta Marcello Ciannamea, direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali – la disinformazione infatti cresce e si modifica con l’evolversi della tecnologia e va di pari passo con lo sviluppo esponenziale dell’IA, utilizzata a supporto delle attività umane per migliorarne qualità ed efficienza, ma anche per sgretolare le fondamenta della sicurezza del web. Compito del servizio pubblico in questo caso è proprio quello di combatterla creando consapevolezza, conoscenza dei meccanismi, aggiornamenti con strumenti mirati per contrastare il fenomeno.”
In primo piano, i deepfake che utilizzano grandi testate di informazione e loghi di media affidabili per finalità commerciali, l’ondata di fake news diffuse durante la crisi militare tra India e Pakistan, esempio significativo della cosiddetta “guerra ibrido informativa”, ed il caso della rete Pravda, che “infetta” i dati usati per generare le risposte dei chatbot, distorcendole.
Particolare attenzione è inoltre rivolta alle frodi online realizzate sempre con i deepfake, come il caso delle svendite del falso Made in Italy o quello delle più eclatanti truffe amorose che hanno coinvolto ignare celebrità e ingenui utenti della rete.
Anche in questa stagione non mancano le teorie del complotto: dalle bufale sull’affondamento del Titanic alle immagini fuori contesto di bancali di mattoni utilizzate per alimentare le tensioni durante le proteste.
In risalto, l’ultima tendenza in rete di video a tema storico generati dall’Intelligenza Artificiale, spettacolari ma pieni di imprecisioni e falsità; e infine, la disinformazione che oggi inquina anche i mercati finanziari infettando i titoli e il loro vero valore.
L’iniziativa “Uniti contro la disinformazione” rientra nel percorso di alfabetizzazione digitale avviato da tempo dal Servizio Pubblico e si inserisce nella attività di media literacy in cui la Rai, attraverso il coordinamento di Rai Ufficio Studi, si è impegnata nel dar vita all’Italian Digital Media Observatory (IDMO): un consorzio cofinanziato dalla Commissione Europea, coordinato dall’Università Luiss Guido Carli che, oltre a Rai, vede la partecipazione di Tim, Cy4gate, T6 Ecosystems, NewsGuard, Ansa e Pagella Politica.
I filmati fanno parte di una campagna di comunicazione di successo che ha conquistato in passato milioni di utenti e telespettatori con oltre un miliardo di contatti in Italia.

Pillole contro la disinformazione è disponibile al link: www.raiplay.it/programmi/pillolecontroladisinformazione



